Tre scorci di Venezia
Olio su tavola, cm 17 x 23
Con cornice unica, cm 38 x 102
Firmati in basso: “E. Bonivento”
Eugenio Bonivento (Chioggia, 1880 – Milano, 1956)
Tre scorci di Venezia
Olio su tavola, cm 17 x 23
Con cornice unica, cm 38 x 102
Firmati in basso: “E. Bonivento”
Eugenio Bonivento (Chioggia, 1880 – Milano, 1956)
Eugenio Bonivento (Chioggia, 1880 – Milano, 1956)
Tre scorci di Venezia
Olio su tavola, cm 17 x 23
Con cornice unica, cm 38 x 102
Firmati in basso: “E. Bonivento”
Il trittico di opere in esame, raffigurante tre differenti scorci di Venezia, è attribuibile alla mano del pittore italiano Eugenio Bonivento (Chioggia, 8 giugno 1880 – Milano, 12 novembre 1956), come dimostra la firma realizzata in basso (a destra o a sinistra) su ciascuna tavola. I soggetti raffigurati sono, rispettivamente partendo da sinistra, una Scena di mercato, dei Pescatori in laguna e un’ulteriore scorcio di Mercato, tutti eseguiti con rapide e dinamiche pennellate volte a rendere la concitazione del momento di quotidianità immortalato.
Nonostante gli studi in giovane età presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, la vera formazione artistica di Eugenio Bonivento avvenne grazie agli insegnamenti dell’artista Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842 – 1917), con cui condivise la stessa predisposizione poetica e pittorica, alimentata dallo spirito veneziano che li accomunava.
Sebbene rimangano visibili le innegabili influenze da parte di quest’ultimo, nelle sue prime opere Bonivento si rivela molto interessato al vedutismo veneziano del Settecento, soprattutto per la resa luminosa e cromatica. La laguna e la campagna veneta rimasero per tutta la sua vita il soggetto prediletto delle sue opere. Motivi tipici della sua produzione furono, infatti, scene di genere, pescatori, marine, solitamente caratterizzati da un disegno molto strutturato, da accenti forti luministici e da uno spesso impasto pittorico. Fra le principali esposizioni della sua carriera che lo consacrarono si ricordano le numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia, quella del 1912 e le tre consecutive del 1920, del 1922 e del 1924. Il dopoguerra pose, di fatto, fine alla carriera espositiva di Bonivento che si isolò per proseguire la sua attività pittorica che nel frattempo stava evolvendo verso rapide pennellate, pitture schiarite e gesti pittorici più sintetici.
Suoi dipinti sono conservati presso la Galleria d'arte moderna di Milano, la Galleria internazionale d'Arte Moderna di Venezia, il Museo civico di Bassano del Grappa, il Museo di arte italiana di Lima, la collezione artistica della Banca Commerciale Italiana e la Pinacoteca Giovanni Morscio di Dolceacqua.
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