Ambito di Marco Ricci (1676 – 1730)

Paesaggio con rovine architettoniche

Olio su tela, cm 46 x 59,5 

Con cornice, cm 61, 5 x 76

Ambito di Marco Ricci (Belluno, 1676 – Venezia, 1730)

Ambito di Marco Ricci (Belluno, 1676 – Venezia, 1730)

Paesaggio con rovine architettoniche

Olio su tela, cm 46 x 59,5 - Con cornice, cm 61, 5 x 76

La composizione, la definizione stilistica e formale rimandano ai modi di un maestro attivo nella cerchia di Marco Ricci (1676-1730). L'analisi del colore, la genuina descrizione del paesaggio e delle figure, consentono di individuare la mano di un artista vicino al Ricci. Il delicato accento bucolico suggerisce l'influenza di Francesco Zuccarelli (1702 - 1788) e Giuseppe Zais (1709 - 1784), interpreti di quel gusto arcadico caratterizzato da misurate impaginazioni scenografiche e da contrappunti luminosi. Nato a Belluno il 5 giugno 1676, nipote di Sebastiano (1659 – 1734), Marco, inizia la sua formazione sotto lo zio, incontrando da subito l'influenza di artisti come Alessandro Magnasco (1667 - 1749). Si distinse da giovane per la sua rissosità, tanto che dopo aver partecipato ad una rissa conclusasi con un omicidio, dovette rifugiarsi a Spalato, dove lavorò nella bottega di un pittore paesaggista che si può identificare probabilmente con l'anconetano Antonio Francesco Peruzzini. Certo è che si orientò da subito alla pittura di paesaggio ricercando composizioni luminose, ricche di effetti atmosferici. Determinante per la sua pittura risultò l'influenza di Salvator Rosa e Alessandro Magnasco, da cui derivò una pennellata sfrangiata, sempre più rapida, libera e sciolta. Nel 1708 seguì Charles Montagu, Conte di Manchester, a Londra dove era stato invitato, assieme ad Giovanni Antonio Pellegrini, allo scopo di approntare scenografie per l'opera italiana nel Queen's Theatre di Haymarket.

Rientrato a Venezia alla fine del 1710, a causa, sembra, di una lite con il Pellegrini, oltre a proseguire l'attività scenografica continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggio e di rovine, dal 1711 al 1714 fu di nuovo a Londra, stavolta in compagnia dello zio Sebastiano. Stabilitosi definitivamente a Venezia figura iscritto alla Fraglia dei pittori nel 1726 e nel 1727, dimorando nell'accogliente casa dello zio, col quale visse sino alla morte. Pittore dal carattere irruento, dall'indole particolare, un po' folle per alcuni tratti, Marco Ricci è paesista di grande qualità, dalla pennellata rapida e veloce ma intensa, sempre vibrante, alla ricerca del dato atmosferico e della forza della natura, tratti ben evidenti nelle tele approntate a mo’ di confronto la coppia di tele nel Museo di Belluno raffiguranti Paesaggio con mucche al pascolo e Paesaggio con rovine, in cui si osservano le medesime figurette allungate che abitano i capricci; ancora alcune tele andate all’incanto come Rovine romane, Capriccio classico con rovine, Capriccio con rovine romane, Capriccio con rovine e statua di Mario.

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